Scuotere la carta stagnola può generare elettricità
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Scuotere la carta stagnola può generare elettricità

Aug 05, 2023

Potrebbe aiutare ad alimentare piccoli dispositivi (e puoi fare un allenamento veloce).

Di Charlotte Hu | Pubblicato l'11 agosto 2023 alle 10:00 EDT

Agitare alcune palline di carta stagnola accartocciate potrebbe non sembrare un'azione molto produttiva. Ma sorprendentemente, può generare abbastanza elettricità per alimentare una piccola luce LED. Almeno questo è ciò che mostra un esperimento recentemente descritto sulla rivista Advanced Science.

Le palline di lamina increspata che sferragliano fanno parte di un congegno tubolare chiamato nanogeneratore triboelettrico che i ricercatori hanno costruito per sfruttare l'energia del movimento. Qui, giocando con le cariche generate attraverso l’elettrificazione dei contatti e l’induzione elettrostatica (si pensi all’elettricità statica), l’energia meccanica può essere convertita in elettricità.

Il primo dispositivo di questo tipo che utilizza questo tipo di fisica per l’energia proviene da uno studio del 2012 di Zhong Ling Wang dell’Accademia cinese delle scienze di Pechino e dei suoi colleghi. Anche idee simili, come prendere l’energia meccanica generata dalle onde sonore e trasformarla in energia, esistono da circa un decennio.

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Da allora, quell’idea è stata ripetuta molte volte, con diversi gruppi di ricerca che hanno sostituito i materiali e sperimentato vari progetti. Tale tecnologia potrebbe avere applicazioni per case intelligenti, abbigliamento multiuso e altri sensori remoti.

Questa recente versione di Advanced Science propone le palline di alluminio come un modo sia per generare elettricità ma anche per riciclare i fogli di alluminio usati che altrimenti finirebbero nella spazzatura.

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Secondo l’articolo, questo dispositivo “comprende principalmente un substrato acrilico, uno strato di politetrafluoroetilene (PTFE) che induce carica, elettrodi superiori e inferiori in alluminio e un foglio di alluminio accartocciato”. Le sfere di alluminio, che sono caricate positivamente, trasportano gli elettroni da un elettrodo all'altro mentre vengono scosse.

Questo meccanismo, interagendo con l’aria circostante, può produrre un campo elettrico che svolge un ruolo importante nel ciclo di carica e scarica, comunemente osservato nelle batterie. Questo processo può produrre solo un po' di succo.

Anche se questa piccola quantità di energia potrebbe non essere mai in grado di alimentare dispositivi elettronici come un televisore a schermo piatto, potrebbe essere integrata in un caricabatterie leggero e portatile. I ricercatori lo hanno testato su dispositivi più piccoli come 500 diodi emettitori di luce (LED) e lampade commerciali da 30 W, e ha funzionato bene.

Guarda il dispositivo al lavoro qui sotto:

Charlotte è l'assistente redattore tecnologico di Popular Science. Le interessa capire come sta cambiando il nostro rapporto con la tecnologia e come viviamo online. Contatta l'autore qui.

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